whypost: Sarahah: che cos’è e come funziona l’app Saudita

Sarahah: che cos’è e come funziona l’app Saudita








Se la vostra timeline di Facebook è stata invasa da nuvolette bianche su sfondo verde acqua, non preoccupatevi. È tutta “colpa” di Sarahah, l’app che arriva dall’Arabia Saudita e che – in pochi giorni – ha scalato le vette di App Store e Google Play (raggiungendo il primo posto in ben 25 paesi).

Sarahah: che cos’è?

Il sito Sarahah.com (nato nel 2016) è stato sviluppato in Arabia Saudita e dà la possibilità a tutti di inviare messaggi ai propri amici e/o conoscenti (in forma anonima) senza che però il mittente possa rispondere in alcun modo. Anche se da quanto riportato dalla sezione FAQ del sito, pare che gli sviluppatori stiano studiando un’opzione che permetta di controbattere alle opinioni altrui.

Sarahah: perché?

Ma a quale scopo è stata creata questa applicazione? Il fautore di tutto questo è stato Zain al-Abidin Tawfiqun, un analista petrolifero. Il suo scopo originale è quello rendere più onesto il rapporto tra dipendenti e datori di lavoro (“sarahah” in arabo significa per l’appunto “onestà”). In questo modo i dipendenti potevano scrivere ai propri datori di lavoro messaggi e opinioni “oneste” – in forma anonima – senza incappare in spiacevoli conseguenze.
Inizialmente disponibile solo via web, Sarahah ha subito un’evoluzione proprio lo scorso giugno grazie al rilascio dell’applicazione in inglese il 13 giugno 2017 per gli store di Android e iOS.
Incredibilmente l’app è diventato un fenomeno virale (totalizzando 15 milioni di download) in tutto il mondo prendendo una piega inaspettata: viene usata per tutto, tranne che per scopi lavorativi.
Come è avvenuto tutto ciò? Galeotto su Snapchate la sua nuova feature che ora permette di inserire dei link all’interno degli snap (come accade anche con Instagram). Molti quindi tra i link hanno proprio inserito l’url personalizzato di Sarahah, desiderosi di accogliere le opinioni altrui.

Sarahah: come funziona?

Il sito di Sarahah è davvero scarno. Si crea l’account, si ottiene un URL personalizzato e si aspetta che qualcuno ci dica ciò che pensa di noi. Potete ovviamente decidere se accettare commenti anonimi oppure solo commenti con account che riportino un nome e un cognome. In caso decidiate di accettare commenti anonimi, come è ovvio che sia, non sarà per voi possibile risalire ai dettagli dell’account. Ovviamente aspettatevi qualsiasi tipo di commento, anche se il sito incoraggia solo l’invio di messaggi costruttivi.
Altro dettaglio: nessuno, al di fuori di voi, potrà leggere i messaggi che riceverete.

Sarahah come Ask.fm?

L’anonimato potrebbe accomunare questi due servizi che però sono davvero diversi tra loro. Ask.fm permette di porre delle domande anche in forma anonima al proprietario dell’account. Il destinatario quindi può controbattere, volendo anche all’infinito, senza sapere chi si cela dietro alla tastiera.

Sarahah incoraggia il cyberbullismo?

Di certo l’anonimato non scoraggia il bullismo: lo aumenta senza ombra di dubbio. Chi vuole fare male, lo può fare semplicemente premendo dei tasti su una tastiera e componendo le peggiori cattiverie esistenti sul pianeta terra.
Come riportato da Business Insider, alcune recensioni su App Store recitano “è terreno fertile per l’odio“, “quest’app non è per i deboli di cuore” oppure ancora “non scaricate quest’app a meno che non vogliate essere bullizzati“.
In effetti se i commenti di chi ci vuole bene, sicuramente ci scalderanno il cuore; quelli ricevuti da coloro che ci “odiano” – anche per partito preso – saranno impietosi e devastati.
Quale sarà il futuro di Sarahah non è ancora chiaro ma da quanto riportato a MashableZain al-Abidin Tawfiqun (l’ideatore del servizio) ha intenzione di lasciare il suo lavoro da analista per dedicarsi esclusivamente al miglioramento della sua creatura Sarahah.

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