whypost: 100.000 FIRME CONTRO IL PIGNORAMENTO DEGLI ANIMALI DOMESTICI

100.000 FIRME CONTRO IL PIGNORAMENTO DEGLI ANIMALI DOMESTICI



Gli animali domestici possono essere pignorati come una macchina o una tv.

La legge italiana considera gli animali da compagnia come “cose”, e in quanto tali possono essere sequestrati come un qualsiasi altro bene in caso di insolvenza. E non si tratta di uno di quei cavilli poco utilizzati. I pignoramenti in Italia sono circa 5.500 all’anno. E nel 2014 sono cresciuti dell’11,6 per cento. In molti casi nella lista dei beni da sottrarre ai debitori sono finiti cani, gatti e pesci. Trattati come un qualsiasi orologio a pendolo da battere all’asta per ripagare un creditore. 
Da qui è partita la petizione #giulezampe, promossa dalla conduttrice tv Tessa Gelisio, anche presidente di For Planet Onlus, con il patrocinio della Lega nazionale per la difesa del cane. Le firme, che sono già quasi 110mila, verranno portate nelle prossime settimane sul tavolo del ministro della Giustizia Andrea Orlando. La richiesta è di modificare l’articolo 514 del Codice di procedura civile, inserendo gli animali nella lista dei beni impignorabili, insieme all’anello nuziale, gli scritti di famiglia e poche altre cose di cui si riconosce il valore affettivo. L’idea di base è che il pignoramento in caso di insolvenza debba colpire il patrimonio, non i suoi sentimenti. E gli animali rientrano di certo tra i secondi.

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