whypost: "Aiutateci": gli strani messaggi che stanno comparendo sulle etichette di Zara

"Aiutateci": gli strani messaggi che stanno comparendo sulle etichette di Zara













I clienti dei negozi di Istanbul hanno trovato, nascoste nelle tasche degli abiti, vere e proprie richieste d'aiuto da parte dei dipendenti dell'azienda.

"Ho fatto io questo capo d'abbigliamento che stai comprando, ma non sono stato pagato per farlo": così si legge in alcuni dei messaggi nascosti dai dipendenti di Zara all'interno dei vestiti della catena. Sono stati i clienti di Istanbul a trovare nelle tasche le strane etichette: un grido disperato da parte di chi lavora per l'azienda senza vedersi riconosciuti i diritti minimi.
Come riporta l'Associated Press, i dipendenti del marchio spagnolo che lavorano nelle industri manifatturiere sparse in Turchia chiedono che si accenda l'attenzione intorno alle loro condizioni: essi sarebbero stati impiegati dall'agenzia "Bravo", che ha chiuso di recente, la quale gli deve almeno tre mesi di paga.
Non è la prima volta che Zara finisce nell'occhio del ciclone: all'azienda è stato rimproverato di danneggiare l'ambiente, di approfittare dei giovani designer e di non garantire ai lavoratori condizioni di lavoro soddisfacenti. È stata anche accusata di ridurre il personale in schiavitù e gli è stata fatta causa per aver fatto ricorso al lavoro minorile. Nel 2016 Cailey Fiesel, ventiquattrenne di Manhattan, ha trovato un topo cucito nel suo abito appena acquistato e ha portato, di conseguenza, il marchio di fronte alla Corte Suprema. In quell'occasione qualche sospetto sulle scarse condizioni igieniche delle fabbriche sparse per il mondo era già emerso.



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