Il verde brillante ottenuto con il solfato di rame, nocivo per la salute
Prima il pane nero colorato con sostanze chimiche, ora le olive “riverniciate” di un verde brillante neanche fossero il cancello scartavetrato della pubblicità. E’ l’ennesima truffa alimentare a danno dei consumatori che amano avere in dispensa le olive dolci da tavola, quelle tipo Castelvetrano per intenderci. Per togliere l’amaro si ricorre a un tipo di lavorazione particolare che prevede l’uso della soda caustica. Un processo autorizzato che insieme al gusto amarognolo toglie anche il colore del frutto che così diventa meno vivido, tendente al giallognolo e soprattutto mette a nudo eventuali macchie o difetti. Da qui l’idea di “ravvivarlo”, per naconderne gli acciacchi, utilizzando sostanze vietate dalla legge.
Risultato: 85 tonnellate di olive tirate letteralmente a lucido sequestrate in Puglia dal Corpo Forestale dello Stato che dopo una serie di controlli ha denunciato 19 imprenditori pugliesi. L’accusa: commercio di sostanze alimentari nocive e produzione di alimenti con aggiunta di additivi chimici non autorizzati. Gli autori dell’illecito per riverniciare con un verde intenso e uniforme la loro fonte di reddito usavano non solo la clorofilla ramata, noto come colorante E141 (vietato) ma anche, cosa ancor più grave, il solfato di rame, assai nocivo per la salute. La sostanza solitamente impiegata nei pesticidi può portare nausea, vomito, dolori addominali, e in alcuni casi anche alla morte.
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